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OpenAI, ChatGPT Down: non funziona | Cause e cosa fare

Intelligenza artificiale

ChatGPT è ormai una realtà ma, quando ha improvvisamente smesso di funzionare, un’ampia base di utenti si è trovata privata del proprio compagno virtuale preferito. Si parla di ChatGPT Down.

Coloro che hanno cercato di accedere al sito hanno visto apparire “impossibile ottenere lo stato del servizio” (in inglese, “failed to get service status”).

L’interruzione del servizio di ChatGPT ha causato disagi e frustrazioni sia agli utenti gratuiti che a quelli a pagamento, scatenando numerose lamentele. Ma quali sono state le cause di questo problema e come possiamo affrontare l’interruzione? Esaminiamo insieme la situazione.

Cosa ha causato l’interruzione di ChatGPT?

Le cause esatte dell’interruzione di ChatGPT non sono ancora state ufficialmente chiarite da OpenAI, la quale si è limitata a comunicare il proprio impegno a ripristinare l’intelligenza artificiale generativa. Tuttavia è possibile formulare alcune ipotesi plausibili.

Una possibile spiegazione è che l’interruzione sia stata causata da un sovraccarico dei server di ChatGPT a causa dell’enorme aumento di utenti che hanno affollato la piattaforma, a seguito della sua crescente popolarità. Negli ultimi mesi è diventato uno dei servizi più amati e utilizzati dagli appassionati e da chi si occupa di scrittura creativa.

Un’altra ipotesi è che l’interruzione sia stata causata da un problema di natura tecnica della piattaforma cloud su cui si basa il servizio ChatGPT.

Infine l’interruzione potrebbe essere stata causata da un attacco informatico mirato ai danni di ChatGPT o addirittura di OpenAI. L’obiettivo? Probabilmente rubare i dati degli utenti o intralciare il servizio.

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Come gestire l’interruzione

Indipendentemente dalle cause del ChatGPT Down, la domanda che gli utenti si fanno riguarda la risoluzione del problema. Sfortunatamente gli utenti possono solo attendere pazientemente che OpenAI risolva il problema e ripristini il servizio, visto che il problema è legato ai server e ai sistemi che gestiscono il servizio. Per questo non servirebbe a nulla navigare con un altro browser o svuotare la cache.

Per capire quando il problema verrà risolto è possibile monitorare il sito status.openai.com, dove l’azienda fornisce comunicazioni in tempo reale. In alternativa ci sono i canali social di OpenAI (Facebook e Twitter).