GLOW: Marc Maron propone un film per dare un finale alla serie Netflix
Netflix non ha rinnovato lo show GLOW e la serie non potrà avere il finale tanto atteso sia dai fan che dagli attori coinvolti. È per questo che Marc Maron ha chiesto di girare almeno un film di chiusura.
La quarta stagione della serie basata sul mondo del wrestling femminile degli anni ’80 era stata già approvata nell’estate 2019, ma qualche giorno fa Netflix ha deciso di cancellarla.
Il cast era stato sul set della quarta stagione a marzo, salvo poi dover lasciare per via del lockdown e non tornare più a causa dei costi di produzione e delle misure di sicurezza richieste dalla pandemia.
L’attore Marc Maron si è fatto portavoce di un’idea comune, vale a dire la lavorazione di un film che possa dare un finale alla serie.
Durante una diretta su Instagram, infatti, il volto del regista Sam Sylvia ha fatto un appello ai vertici della piattaforma di streaming: non una quarta stagione ma un film.
“Concludiamo con un film di due ore. Date agli showrunner e al cast la possibilità di finire la storia in un film, e andrà bene così. La cosa toglierebbe pressione dal punto di vista finanziario, e gli scrittori potrebbero finirla, e noi girarla. La cosa bella di girare un film è che quando hai lo script pronto, puoi risparmiare sulle riprese. Credo che si potrebbe fare in meno tempo rispetto a realizzare una serie”.
Il problema, secondo l’attore e scrittore statunitense, non sarebbe dovuto a un calo di ascolti ma a questioni prettamente economiche.
“La ragione che mi hanno dato gli showrunner è una questione finanziaria, non volevano pagare per mantenere i set in vita. Abbiamo due uffici e palcoscenici in affitto. Avevamo girato due episodi e mezzo, ma mi hanno detto che non avrebbero voluto sostenere i costi dei set per altri sei, sette mesi prima di iniziare la produzione. Questo è quello che ho sentito, poi onestamente chi lo sa. I protocolli ci sono, so che ci sono un sacco di produzioni attive in questo momento, ma noi abbiamo un grande cast e staff. Chissà dove saremo a Gennaio.”