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Halima Aden con il burkini e hijab in copertina su Sports Illustrated

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Halima Aden - Foto: Instagram

Halima Aden con il burkini e hijab in copertina su Sports Illustrated. La modella indossa un tradizionale velo e costume da bagno islamico sull’edizione ‘Swimsuit’ del magazine. “Siamo assolutamente entusiasti – ha detto la redazione di Sports Illustrated – di annunciare che Halima Aden è il nuovo arrivo nella famiglia di Sports Illustrated Swimsuit e fa storia come la prima modella mussulmana ad indossare hijab e burkini per il magazine”.

Halima Aden – Foto: Instagram

La modella è di origini somale ed è nata in un campo rifugiati in Kenya. All’età di sette anni si è trasferita negli Stati Uniti e a soli 19 anni fece per la prima volta storia come prima donna ad indossare un hijab durante il concorso di bellezza per Miss Minnesota entrando nelle semifinali.

Sotto contratto con l’agenzia di modelle newyorchese IMG Models, Halima ha commentato con queste parole la sua presenza sulla copertina della rivista in questione in una recente intervista al programma tv Good Morning America: “Farmi fotografare con indosso abiti rappresentativi della mia fede mi ha profondamente inorgoglita ed è stato un gesto di coraggio contro tutte le barriere che ancora caratterizzano il mondo della moda e la società Usa. Il mio servizio fotografico insegna a tutti che la diversità non è affatto uno scandalo – ha proseguito – e che quindi una ragazza che indossa un burkini può tranquillamente stare accanto a una che invece indossa un bikini. Grazie alle mie foto, Sports Illustrated Swimsuit Issue riuscirà ad attirare sempre più lettrici musulmane e a fare davvero sentire queste ultime parti integranti della società americana”.

I media a stelle e strisce si sono spaccati in due, tra chi ha elogiato questa scelta storica del magazine e chi l’ha criticata. La CNN ha apprezzato molto questa decisione, mentre, alcuni come il quotidiano New York Post, di proprietà del magnate conservatore Rupert Murdoch, ha pubblicato ultimamente vari editoriali molto critici riguardo all’esaltazione dei valori islamici”. Richard Johnson, una delle firme storiche di tale giornale, ha quindi accusato la modella di volere lanciare ai musulmani presenti negli Stati Uniti “un messaggio perverso: continuate a differenziarvi dagli altri cittadini e difendete con forza la vostra identità contro ogni tentativo di integrazione portato avanti dalle istituzioni americane”.

E voi che cosa ne pensate? La moda deve essere inclusiva o discriminatoria?