Isabella Ferrari parla del suo corpo e della sua carriera
Isabella Ferrari ha parlato del suo corpo e della sua carriera nel corso di una lunga intervista rilasciata a Grazia, che le ha dedicato l’ultima copertina. La celebre attrice, ora in teatro con La ragazza sul divano di Jon Fosse e presto nelle sale con il nuovo film di Daniele Luchetti, Confidenza, si è soffermata in particolar modo sui suoi esordi nella recitazione, del successo nei film degli anni ’80 di cui è un’icona, del marito che l’ha conquistata perché non era geloso, ma anche della sfida di crescere sotto i riflettori e del rapporto con la sua immagine in quanto la libertà di essere se stessi è il valore che vuole trasmettere ai suoi figli.
Isabella Ferrari ha sempre mostrato liberamente il suo corpo senza veli in film e servizi fotografici. Invecchiando non è cambiato il suo rapporto con il corpo, come ha dichiarato a Grazia: “No, lo vivo con la stessa naturalezza e spontaneità di sempre, anche in scena. Lo uso senza timore, uso anche la mia faccia, le rughe. Non che sia felice di invecchiare, chiaramente. Con il corpo lavoro tutti i giorni per tenerlo in forma”.
Nella sua carriera ha fatto decine di film. Li ha mai contati? “No, non li ho contati – ha spiegato la famosa attrice -, però non credo di essere mai stata ferma, senza lavorare. Ho avuto sempre una vita particolarmente intensa, non ho tempo di annoiarmi, non ho vuoti. Però, se analizzo la mia carriera, posso dire che dopo i 50 anni i ruoli interessanti sono diminuiti. La mia agente sostiene che devo invecchiare molto di più, per poi ripartire in quarta con ruoli da nonna”.
In passato aveva rivelato che, all’inizio della sua carriera, le era capitato di subire sul lavoro richieste irrituali che oggi sarebbero ritenute molestie. Soprattutto nel mondo del cinema, all’estero molte attrici denunciano molestie subite magari 20 anni fa. Isabella Ferrari non ci ha mai pensato. Perché? “Ma no, credo che non serva a niente – ha asserito -, a nessuno. E comunque mi sono sempre abbastanza difesa. A volte c’è qualcosa di sinistro in queste denunce tardive, si rischia di essere accusati di cercare pubblicità”.