The Place: trama e significato del film di Paolo Genovese
Il modo con cui è stata adattata la serie The Booth at the End da Paolo Genovese e il cast d’accezione hanno reso The Place un film da vedere assolutamente. Ma che film è The Place? Scopriamone di più!
Correva l’anno 2017 quando il film di Paolo Genovese intitolato The Place veniva proiettato prima alla Festa del Cinema di Roma e dopo sul grande schermo.
La pellicola ha ricevuto il consenso di pubblico e critica, collezionato molte candidature ai David di Donatello, al Nastro d’argento e al Globo d’oro.
Il ristorante The Place esiste davvero a Roma e fa da cornice alle interpretazioni magistrali di Sabrina Ferilli, Giulia Lazzarini, Silvia D’Amico, Vittoria Puccini, Alba Rohrwacher, Marco Giallini, Alessandro Borghi, Vinicio Marchioni, Valerio Mastandrea, Silvio Muccino e Rocco Papaleo.
Ma cosa bisogna sapere per capire il film di co-sceneggiato e diretto da Paolo Genovese fino in fondo? Scopriamo tutto quello che c’è da sapere su The Place.
The Place: Trama
Il film inizia con l’immagine di un uomo (Valerio Mastandrea) seduto al tavolo di un ristorante con un’agenda davanti e una serie di persone che lo cercano. Perché? Lui può esaudire i loro desideri.
In cambio della realizzazione dei loro sogni, però, le otto persone devono portare a termine un compito che implica lo sgretolamento di molti principi morali ed etici.
Ha così inizio la carrellata di storie, richieste e compiti al limite del malvagio, del crudele e dello spietato:
- Ettore (Marco Giallini) – È un poliziotto che ha bisogno di ritrovare il denaro sottratto in una rapina e per questo gli viene chiesto di pestare a sangue una persona a caso;
- Chiara (Alba Rohrwacher) – La suora ha perso la fede e cerca disperatamente un modo per ritrovarla: il prezzo da pagare è rimanere incinta (si scoprirà essere Fulvio);
- Martina (Silvia D’Amico) – La ragazza vorrebbe diventare più bella, ma per ottenere ciò deve compiere una rapina e raggiungere la cifra esatta di 100.000 euro e 5 centesimi;
- Luigi (Vinicio Marchioni) – L’uomo chiede di poter salvare il figlio malato di cancro, ma il prezzo da pagare è uccidere una bambina.
- Odoacre (Rocco Papaleo) – Al meccanico viene chiesto di proteggere la bambina bersaglio di Luigi in cambio di un’avventura con una ragazza copertina;
- Fulvio (Alessandro Borghi) – L’uomo deve violentare una donna (si scoprirà essere Chiara) se vuole tornare a vedere.
- Marcella (Giulia Lazzarini) – L’anziana chiede la guarigione del marito dall’Alzheimer, ma questo le costa l’attuazione di una strage in un luogo affollato (si scoprirà essere lo stesso in cui si incontreranno Chiara e Fulvio);
- Azzurra (Vittoria Puccini) – La donna desidera che il marito torni ad amarla, ma deve prodigarsi per distruggere una coppia.
- Alex (Silvio Muccino) – È un giovane spacciatore che desidera essere lasciato in pace dal padre (che è il poliziotto). In cambio deve aiutare Martina a compiere la rapina.
A ognuno di loro viene chiesto un “pegno” in cambio della realizzazione delle proprie richieste, ma le loro azioni si intrecceranno portandoli a scontrarsi o ad aiutarsi.
Lo scopo dell’uomo misterioso non viene palesato fino al momento in cui tutto volge al peggio e lui ammette di essere un tramite per le mostruosità umane e di voler smettere di essere considerato un male.
È proprio a quel punto la cameriera Angela (Sabrina Ferilli) propone di liberare l’uomo dal suo compito, inserendolo nell’agenda. Il giorno dopo, il bar The Place di Roma è vuoto e si vede la pagina dell’ultimo desiderio bruciata (segno che il desiderio è stato esaudito).
The Place: Significato
The Place chiede allo spettatore di immedesimarsi in ogni personaggio e chiedersi cosa avrebbe al suo posto: dentro il gioco facendo di tutto pur di ottenere ciò che vuole o fuori dal gioco scegliendo di non oltrepassare i limiti ma rimanendo nella propria condizione?
Che si scelga la prima o la seconda opzione, però, non cambia il fatto che si entri in collisione con le scelte altrui. Ogni scelta provoca una conseguenza diretta o indiretta.
Se per esempio Luigi potrà salvare il figlio malato se riuscirà a uccidere la bambina, ma questo vorrà dire che il meccanico avrà fallito il proprio “pegno” e non passerà la notte con una ragazza da calendario.
Cosa succede a chi decide di non scendere a patti con la propria anima? A volte le cose vanno per il verso giusto, come nel caso del figlio malato di Luigi che guarisce senza che l’uomo commetta l’omicidio della bambina. Di fatto l’uomo misterioso offre soltanto una soluzione, ma non l’unica.
L’uomo misterioso lo dice più volte “Non ho tutto sotto controllo, le cose non dipendono da me”, lasciando intendere che non è lui (in veste di un “Dio” diverso da come ci si aspetti) a muovere le fila. Anzi, offre la possibilità di venir meno al contratto se dovessero cambiare idea.
Il film diventa così il racconto del libero arbitrio dell’uomo, quell’arma che può sfoderare per affermarsi e permette di operare seguendo la propria volontà libera da influenze esterne.
Su tutto c’è lei Angela, la cameriera che rappresenta il contrario dell’uomo misterioso e non vive di buio, angoscia e disperazione. Ed è proprio lei ad aprire uno spiraglio.
Alla fine di ogni giornata, Angela e l’uomo misterioso restano nel locale e lei prova a conoscerlo meglio al di là della sua freddezza.
“Vorrei non fare più quello che faccio. Vorrei non dover sentire tutti i mali del mondo”, dice lui alla fine: l’uomo non è un mostro, ma alimenta la mostruosità degli altri ed è stanco di farlo. A quel punto lei si comporta come lui, “sigla un patto” scrivendolo sull’agenda. Cosa gli chiede in cambio è un mistero.
Il racconto si chiude con il bar chiuso e un figlio di carta che brucia nel posacenere dove era solito sedere l’omo misterioso. È il segno che il compito è stato portato a termine.