Annalisa sul marito: “Sa che il lavoro non mi consente una vita regolare”
Annalisa ha parlato del suo straordinario 2023 costellato da successi incredibili e meritati ma anche della sua vita privata durante un’intervista rilasciata al magazine Grazia, che le ha dedicato l’ultima copertina. Un 2023 da incorniciare per la famosa e popolare artista sia dal punto di vista musicale sia dal punto di vista sentimentale, dato che si è sposata con il suo manager Francesco Muglia soltanto poche settimane fa.
In occasione del lancio del nuovo album E poi siamo finiti nel vortice, Annalisa si racconta a Grazia: «Io non ho vie di mezzo. All’inizio osservo, ma poi se mi fido do veramente tutto. Il titolo di questo album è una metafora dei saliscendi della vita, delle diverse fasi che viviamo. Si chiude un ciclo e se ne apre uno nuovo, continuamente, un altro giro nel vortice. Ed è così bello, quando ne senti il bisogno, lasciarsi travolgere da tutto questo, lasciarsi andare, seguire l’istinto, perché l’istinto ti porta sempre nel posto giusto. A volte mi capita di trattenermi, per pudore: l’ho preso da mia madre, in questo siamo uguali. Nella musica non mi capita mai».
In questi giorni è uscito in anteprima il brano, Ragazza sola, del nuovo album, e alla domanda se la canzone è autobiografica, Annalisa risponde: «Sì, se intendiamo quel tipo di solitudine che non è fisica, ma è l’essere circondati da persone che non ti comprendono. Ho sempre sofferto un po’ di questa cosa: la fissa di non essere capita. Soprattutto qualche anno fa, quando da anonima ragazza di provincia sono diventata una persona nota: non era facile far capire agli altri quel che avevo dentro, ero sottosopra, in quella fase in cui realizzi che non devi montarti la testa anche se la tua vita è cambiata. Ero circondata da persone che mi volevano bene, eppure ero sola a farmi i lavaggi della testa di cui avevo bisogno».
I suoi brani parlano della leggerezza come di una conquista di vita, una saggezza cui si arriva dopo una serie di gioie e sconfitte. Eppure a volte scontano il pregiudizio che li definisce brani spensierati, che non lasciano il segno. «Non mi dispiace la definizione “canzoni spensierate”, c’è molta nobiltà nella spensieratezza. E rispetto anche chi li definisce leggeri, vuol dire che rientrano in pieno nel canone della musica leggera. Mi dà fastidio solo il pregiudizio di chi, senza impegno, senza neanche provarci, magari anche con cattiveria, dice che non c’è niente in quei brani, senza aver letto i testi, verificato se c’è un messaggio, una lettura più profonda. Pazienza, non si può piacere a tutti».
E a proposito di suo marito e della loro vita di coppia Annalisa aggiunge: «Mio marito sa che per me ogni settimana è diversa dall’altra, il lavoro non mi consente una vita “regolare”. Viaggiamo tanto nel weekend per raggiungerci. Giusto che sia così: sposarsi significa trovare un equilibrio senza rinunciare a niente di se stessi».