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40 anni di Fantozzi. Paolo Villaggio racconta dei nuovi “fantozziani”-VIDEO

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LAPRESSE - GRAFICI - Paolo VillaggioMomenti storici cinematografici, questi come altri, che hanno fatto la storia della commedia all’italiana. Un personaggio, quello di Fantozzi, amato da tutti, ma anche giudicato, deriso da quel pizzico di cinismo nascosto in ognuno di noi, che ci fa sentire meglio se messi a confronto con personaggi più sfortunati.

E meglio di Fantozzi ci siamo sentiti un po’ tutti. D’altronde non è mai stato difficile.

Sono passati quarant’anni da quando, il 27 marzo del 1975, il ragioniere più sfigato al mondo, Ugo, interpretato da Paolo Villaggio, faceva il debutto sul grande schermo, dando così vita alla maschera comica più popolare d’Italia. In quegli anni il film incassò più di 6 miliardi e rimase in prima visione per più di otto mesi. Un personaggio, quello del ragioniere, in realtà nato molto prima in tv, nel 1968 e che raggiunge il massimo successo dopo la pubblicazione di una serie di brevi racconti in un libro intitolato proprio “Fantozzi”.

“I quarantenni, cinquantenni sconfitti di oggi mi ringraziano per averli liberati dall’incubo di sentirsi soli.-dice Paolo Villaggio- Oggi i Fantozzi hanno fra i 25 e i 40 anni, con capelli alla Balotelli, orecchini, tatuaggi, jeans stracciati. Sono presenzialisti, non hanno una lira in tasca. Prendono droghe, dalla cocaina a quelle nuove. Sono disperati, non vedono un futuro. Al massimo sono precari mentre Ugo Fantozzi aveva lo stipendio fisso”.

Guardando al presente allora il ragioniere non sembra poi così tanto sfigato. E in fondo Fantozzi, oggi più che ieri, lo siamo un po’ tutti.

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